martedì, novembre 07, 2006

ZTL

ZTL
Il Portale televisivo del Centro Storico

In onda ogni sabato
a partire dal 2 dicembre
alle ore 18 e 50
su RETEORO

A Roma canale 62 analogico, in Europa SKY905 digitale


Il nuovo contenitore di RETEORO sul Centro Storico di Roma.
Un vero e proprio portale televisivo su istituzioni, attività, manifestazioni e tradizioni del Centro più antico del Mondo.

Vuoi saperne di più o sponsorizzare le tue iniziative su ZTL? Contattami al 3343862780.

mercoledì, novembre 01, 2006

Palazzo Chigi quanto mi costi!!

«Dobbiamo tagliare», diceva Berlusconi. E le spese di funzionamento di Palazzo Chigi sono passate in pochi anni, nei «suoi» bilanci, da 214 a 302 milioni di euro. Fino a toccare nel 2006, secondo i conti ulivisti (ma la responsabilità va divisa: metà alla destra, metà alla sinistra) i 373 milioni.

«Dobbiamo tagliare», dice Romano Prodi. Ma per le stesse spese prevede di tirar fuori nel 2007, nella «sua» Finanziaria, 17 milioni in più. Fino ad arrivare a 391. Pari a 757 miliardi di lire.
Per carità: è più cara la bolletta del riscaldamento, sono più cari i pieni di benzina, è più cara l'elettricità. Ma capire come le spese vive del «cuore» dello Stato si siano impennate del 69% oltre l'inflazione (13% complessivo) è arduo. Tanto più che i bilanci, come capita nelle società di quei faccendieri che non vogliono curiosi nei dintorni, sono tutt'altro che cristallini.

Una struttura pubblica trasparente deve avere bilanci trasparenti? Qui no. Prendiamo un capitolo: «Spese per acquisto di cancelleria, stampati speciali e ogni altro bene di consumo e/o strumentale necessario al funzionamento degli uffici, per il noleggio e la manutenzione di apparecchiature, attrezzature e restauro di mobili». Cosa vuol dire? Che ci fa il «restauro di mobili» con le matite e le gomme? E di quali «apparecchiature» si tratta? Computer? No, c'è una voce a parte. Anzi, nel bilancio 2005 addirittura tre. Capitolo 213: «Spese per l'installazione, la gestione e la manutenzione degli apparati tecnologici delle reti informatiche e di telecomunicazione»: 4.913.737 euro. Capitolo 913: «Spese per l'acquisto di beni e servizi informatici e telecomunicazioni durevoli»: 1.770.000. Capitolo 909: «Spese per lo sviluppo del sistema informatico e delle infrastrutture di rete»:10.693.383. Qual è la differenza? Boh... L'unica cosa certa è il totale: 17.377.120 euro. Quanto alle «spese di cancelleria», nel 2001 ammontavano a 1.043.242 euro, nel 2005 erano a 2.598.721.

Sono aumentati i dipendenti, quindi la necessità di penne e calamai? Nel faccia a faccia prima del voto, in polemica col Cavaliere, il Professore disse di sì: «Aveva detto che c'erano troppi dipendenti a palazzo Chigi. Erano 4.000 persone, oggi sono 4.200». In realtà, i numeri a bilancio sembrano dare torto a tutti e due. Non erano quattromila ma 3.548 (sulla carta) nel 2001, non sono 4.200 ma 2.974 (sulla carta) alla fine del 2005. Sulla carta, però. Perché esiste da sempre una tale girandola di «comandati», consulenti, provvisori vari da perdere la testa. La riprova? La spesa per il personale, che in base ai numeri appena dati avrebbe dovuto calare di circa un sesto (anche se i dirigenti con le destre al governo sono passati da 310 a 368) è in realtà aumentata, salendo da 76.653.739 euro del 2001 a 134.438.560 del 2005.

Il fatto è che tutto è molto complicato da decifrare. E che a Palazzo Chigi i consulenti (61 nel 2001, 136 nel 2005) e i collaboratori presi in prestito possono essere un esercito. Come quello a guardia di Berlusconi: vi sembrano tanti i 31 agenti che lui stesso si assegnò per quando non sarebbe più stato capo del governo? Allora ne aveva 81. Dei quali 11 (sei dipendenti del gruppo Mediaset, stando alle denunce della sinistra) erano stati assunti dal Cesis per chiamata diretta, scavalcando le regole che permetterebbero l'accesso ai «servizi» solo a chi è già poliziotto o carabiniere.

Quanto allo staff, ricordate cosa scrisse un cronista entusiasta dell'attivismo del Cavaliere? «Segreterie e collaboratori si alternano, con diversi turni, mentre il Cavaliere sembra l'omino delle pile Duracell. Chi scrive riesce a stento a girare lo zucchero nella tazzina del caffè, nello stesso tempo in cui il presidente fa almeno tre cose». Pareva una lisciatina: era un programma. Lo dicono i bilanci: nel 2001 le spese per pagare «gli addetti alle segreterie particolari del presidente, del vicepresidente e dei sottosegretari di Stato estranei alla pubblica amministrazione» (le persone portate da fuori) ammontarono a 1.882.248 euro. Ai quali andavano aggiunti altri 1.846.333 euro per il «trattamento economico accessorio per gli addetti agli uffici di diretta collaborazione del presidente, dei vicepresidenti e dei sottosegretari». Totale: 3.728.581. Cosa significhino esattamente queste voci (cos'è il trattamento «accessorio»?) non è chiarissimo. È però chiaro che le stesse voci si sono impennate nel 2005 fino a 11.154.000 euro: 21 miliardi e mezzo di lire. Un aumento reale, al di là dell'inflazione, del 186%. Né è andata peggio al segretario generale e ai suoi vice: nel 2001 i loro stipendi pesavano per 320 mila euro, nel 2005 per 584 mila.

Per le altre curiosità, c'è da cogliere fior da fiore. Tutto legittimo, per carità. Ma colpisce, in questi anni di ristrettezze, che la Protezione Civile abbia speso nel 2005 solo 6 milioni per lo Tsunami (280 mila morti) e 15, quasi tre volte tanto, per «oneri connessi alle esequie del Papa e alla nomina del nuovo Pontefice». O che la stessa protezione civile abbia tirato fuori un milione di euro per «il grande evento relativo alla Conferenza episcopale di Bari».

Per non dire della magica stagione della società televisiva «Euroscena». Fondata venti anni fa «su imprescindibili valori cristiani» (così è scritto nel sito, dove si vanta insieme il quiz «Distraction» dove chi rispondeva bene aveva diritto a smutandarsi), fino al 2000 fatturava 2 milioni e mezzo di euro. Dal 2001 ad oggi è passata a 16.164.414. Wow! Merito del «genio» dell'amministratore unico, Davide Medici, un ignoto ragazzo di 22 anni? No, della Provvidenza, spiega in un'intervista il socio di maggioranza Luigi Sciò: «Ho tanta fede nella Provvidenza». Che nel suo caso, dicono i maligni, è bassina, ha i capelli trapiantati e la pelle liftata. Berlusconi, per Sciò, è «una persona amica», uno «che ha dato moltissimo alla televisione», un «grandissimo imprenditore», un «uomo veramente straordinario con una famiglia straordinaria». Una stima agiografica ma ricambiata.

Convinto che «Euroscena» sia il top, il Cavaliere le ha infatti delegato non solo la confezione dei filmati propri (dal vertice di Pratica di Mare al decennale di Forza Italia, poi girati alla Rai con relative polemiche) ma anche quelli di Prodi. Dopo una gara «informale» («motivi di segretezza»: sic) fatta poco prima di sgomberare da Palazzo Chigi ma con un contratto che sarebbe scattato il 19 maggio e cioè 40 giorni dopo le elezioni, ha affidato infatti alla società una serie di appalti a partire dal confezionamento tivù dei grandi eventi di palazzo Chigi anche per tre anni a venire. Cosa che al nuovo governo non è piaciuta tanto. Tanto più che, appena insediato, il Professore bolognese si è visto arrivare le fatture per tre avvenimenti «extra-canone» che avevano celebrato il predecessore.
1) La cerimonia per l'anniversario del volontariato civile.
2) L'udienza agli atleti paraolimpici a Villa Madama.
3) La cena a Villa Miani con gli esponenti del Partito Popolare Europeo venuti alla vigilia delle elezioni a spalleggiare il centrodestra. «Perché dobbiamo pagare noi, coi soldi dei cittadini, uno spot promozionale privato e partitico?», si sono chiesti gli attuali inquilini di palazzo Chigi.
Tanto più che la fattura, per i tre servizi, era di 334.316 euro. Più di duecento milioni a botta.

martedì, ottobre 24, 2006

Italia 40esima per la libertà di stampa

Pubblicato il quinto rapporto mondiale. La Danimarca perde la prima posizione dopo la vicenda delle caricature di Maometto

PARIGI - Corea del Nord, Turkmenistan ed Eritrea sono i peggiori. Alcuni Paesi del Nord Europa (Finlandia e Norvegia), insieme a Svizzera, Olanda, Irlanda e Islanda sono in prima posizione. È la classifica stilata dall'associazione Reporters sans frontières nel quinto rapporto sulla libertà di stampa nel mondo, dove l'Italia si piazza 40ª, salendo di due posizioni rispetto al 2005. Manca nelle posizioni di vertice la Danimarca, a causa della pubblicazione delle famose vignette su Maometto. «Sfortunatamente non cambia niente tra i peggiori predatori delle libertà nel mondo», commenta l'organizzazione per la difesa della stampa e dei giornalisti, riferendosi agli ultimi tre, stabili rispetto al 2005.
STATI UNITI - Cambiano invece le cose, ma in peggio, in alcuni paesi come Giappone, Stati Uniti e Francia che continuano a «precipitare» nella lista che comprende 168 Paesi. In un anno gli Usa passano dal 44° al 53° posto. Nel 2002 occupavano addirittura il 17°. Una situazione «preoccupante» secondo Reporters sans frontières. «L'atmosfera tra la stampa e l'amministrazione di Bush si è nettamente deteriorata - scrive l'associazione -, dopo che quest'ultima, facendo appello alla sicurezza nazionale, sospetta tutti i giornalisti che mettono in discussione la sua guerra contro il terrorismo».
VIGNETTE SU MAOMETTO - Drammatica discesa del Giappone, che perde quattordici posizioni piazzandosi 51° in classifica. Anche la Francia perde punti: 5 in un anno e 25 in cinque anni, posizionandosi nel 2006 al 35° posto. La causa, secondo Rsf, è la «moltiplicazione delle persecuzioni nei media e del numero di giornalisti indagati». La Danimarca, 19ª, perde invece il primo posto della classifica rispetto allo scorso anno dopo la vicenda della caricature di Maometto scoppiata, insieme a un mare di polemiche e minacce, nell'autunno 2005. In questo Paese «per la prima volta, alcuni giornalisti sono stati messi sotto protezione della polizia perché minacciati per il loro lavoro» denuncia l'associazione. Il primato quindi se lo dividono Finlandia, Irlanda, Islanda e Paesi Bassi dove «non è stato registrato alcun caso di censura né di minaccia o intimidazione» ai danni dei giornalisti.
MIGLIORA L'ITALIA - La situazione italiana «migliora leggermente» dopo il periodo Berlusconi. Il Belpaese si piazza al 40° posto, seguito dalla Spagna, che resta stabile. Ma la vera notizia è che l'Italia è superata in classifica da alcuni Paesi del sud del mondo. Una «buona notizia» per Rsf: «Anche se molto poveri, questi paesi si mostrano particolarmente rispettosi della libertà di espressione». Un particolare elogio va alla Bolivia (16ª), al Benin (23°), all'isola di Mauritius (32ª), al Ghana (34°). Anche la Bosnia-Erzegovina (19ª) continua a salire comportandosi meglio di altri paesi dell'Unione Europea, come Grecia (32ª) e Germania (23ª).
GUERRA NEMICO NUMERO UNO - A «sotterrare la libertà di espressione» resta prima di tutto la guerra. Iran, Siria, Sri Lanka, Nepal, Arabia Saudita si confermano tra gli ultimi della classifica. Vi si aggiunge quest'anno il Libano che in cinque anni è sceso dal 56° al 107° posto. La situazione non cambia per Etiopia (160ª) e Cuba (165ª). Al contrario, il cambio di regime si è mostrato salutare per il Togo (da 95° a 66°), Haiti (da 125° a 87°) e per la Mauritania (da 138ª a 77ª).

fonte: www.corriere.it

venerdì, giugno 30, 2006

Ennesima presa per i fondelli


Vorrei tornare a qualche giorno fa, esattamente due giorni prima del referendum costituzionale fortunatamente conclusosi con la schiacciante vittoria del NO.

Era di quei giorni infatti una notizia di alcune dichiarazioni di Silvio Berlusconi prese con la solita superficialità (!!!) dai mass media.

Il succo del messaggio di Silvione era pressappoco: "Votiamo Sì compatti al referendum, poi avremo tutto il tempo necessario per metterci al tavolo e fare le opportune modifiche".

Mi sono un po' stufato di essere preso per i fondelli da questi politicanti... il cittadino è chiamato al voto tramite l'istituzione più alta di democrazia diretta per dire la sua su qualcosa che tanto verrà poi modificato nelle solite stanze.

Mi ricorda la questione della legge elettorale: c'è voluto tanto per ottenere il maggioritario con un referendum, ma sono bastate un paio di spallate di maggioranza parlamentare per tirar fuori un proporzionale che fà accapponare la pelle.

Il referendum deve essere una risorsa, non un contentino... è inevitabile che qui molte cose vadano riviste!

giovedì, giugno 29, 2006

Per un'altra Tv


A causa di un incidente con il mio vespone (dov'è?... come sta??) sono imbavagliato stile hannibal lecter (doppia frattura scomposta mandibola inferiore) e ho tanto tempo da dedicare al mio mac, divenuto ormai più che una "finestra sul cortile" di questo squallido teatrino che sta smuovendo l'aria calda e stantia targata estate 2006.

Non so se a creare la nausea nel mio pancino siano gli antibiotici o l'impossibilità di poter mangiare cibi solidi... sicuramente c'è il livello tristissimo di notizie e approfondimenti che affollano i giornali in questi giorni.

tra garantisti con la coscienza sporca e forcaioli con la memoria corta emerge forte una necessità che non possiamo più trascurare, ossia il bisogno di una democrazia diretta che annienti il sottobosco di potere dove si annidano i portatori insani di ipocrisia.

Primo obiettivo, tanto per non discostarci dalle ultime notizie di cronaca "rosa", la riappropriazione da parte dei cittadini della Tv di Stato.

Modello che più si avvicina a una vera concezione democratica del mezzo televisivo è indubbiamente quello tedesco, modello che ispira la riforma popolare lanciata da www.perunaltratv.it

Invito tutti a visitare questo sito, a farvi un'idea su come risollevare il tasso di credibilità della tv italiana.

Nei prossimi giorni vi farò sapere come insieme potremmo fare la nostra parte per raggiungere a breve le 50mila firme necessarie perchè la proposta venga discussa in parlamento.

Nel frattempo (e ve lo dice uno che ci lavora), spegnamola sta c.... di tv!

lunedì, giugno 12, 2006

Helios - Eingya


Mi consolo dalla sconfitta elettorale sulle note di questo disco, un piccolo capolavoro nato dal genio di Keith Kenniff, aka Helios, un sole da cui escono note oniriche, meditazioni di una calma e saggezza che non ascoltavo da anni se non in qualche cofanetto targato MorrMusik.

Davvero un gioiello questo disco, 11 tracce dove si mescolano suoni di carillon, chitarre acustiche, percussioni lontane e un tappeto elettronico che unisce il tutto in quello che secondo me è il miglior disco di questa prima parte del 2006.

Grazie lo stesso!

Con 62 voti finisce la mia avventura verso il consiglio del 1 municipio!! Non è andata insomma, ma rimane forte la soddisfazione per aver fatto un'esperienza nuova e per gettare le basi verso un futuro che non è detto che non ripassi da queste parti...
Ringrazio cmq tutti, votanti e non votanti, continueremo a frequentarci su questo blog che rimane a disposizione di tutti,
baci

venerdì, giugno 02, 2006

Panecaldo, una forza!

In attesa di conoscere l'esito della mia campagna mi godo la vittoria del mio amico Fabrizio Panecaldo.
Colui che ha reso possibile la mia sfida al 1 municipio è stato con oltre 3mila preferenza il candidato più votato della Lista Civica in tutta Roma.
Un risultato che ha sorpreso qualcuno ma non chi, come me, ha avuto modo di vederlo al lavoro.
Caro Fabri, spero nel mio piccolo di poterti imitare, anche se (dal momento che nel 1 mun. passerà solo un esponente della lista civica) la sfida appare davvero impossibile.
Comunque vada, Fabrizio, i miei cari e i miei amici mi sono stati vicini, quindi mi sento già vincitore.... GRAZIE ANCORA!

sabato, maggio 27, 2006

Un ultimo ringraziamento

Carissimi,
vorrei ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini in quest'avventura elettorale, un'esperienza che mi ha arricchito sopra ogni aspettativa, non solo perchè ho conosciuto la vita del piccolo politico che cerca la strada dell'impegno, ma soprattutto perchè mi sono reso conto che ci sono tante tante persone che in questo periodo mi sono state davvero vicine e mi hanno mostrato un grandissimo affetto.
Comunque andrà a finire lunedi, io ho già vinto, e grazie a voi.
Vi ricordo come si vota, facile facile:

- scheda rosa: x sul simbolo della lista civica roma per veltroni, e scrivere CORETTI accanto.
- scheda blu: x sul simbolo della lista civica roma per veltroni, e scrivere PANECALDO accanto.

Lascio ovviamente l'ultima scelta alla vostra coscienza, e vi ringrazio sin d'ora: se dovesse poi andar bene, e ci sono buone speranze, sappiate che davvero avrete in me un punto di riferimento fisso nel 1 municipio.
fate girare la mail se potete, e avvertite le persone che vi sono vicine nel centro storico, solo grazie a voi posso farcela,
grazie ancora belli,
baci e abbracci,
Lollo

mercoledì, maggio 24, 2006

La città verde

Vi posto questo articolo appena letto sul sito di Repubblica. Ancora una volta dalla Scandinavia arriva una idea che guarda avanti nel futuro.

Completamente sostenibile, sorgerà nel 2007 in Danimarca
Un circuito virtuoso basato sull'energia pulita e rinnovabile

H2pia, la città che non inquina
Il suo unico tesoro è l'idrogeno

Abitazioni, uffici, negozi ed automobili in questa isola felice
di BENEDETTA PERILLI
H2pia, la città che non inquina
Il suo unico tesoro è l'idrogeno

H2PIA è una città nella quale gli abitanti producono da soli l'energia che consumano, una comunità di individui che vivono di idrogeno e che dividono spazi comuni nei quali creano, immagazzinano e consumano energia pulita e rinnovabile. H2PIA è la prima città al mondo interamente ad idrogeno, un'isola felice, e anche un progetto da realizzare. Un'utopia? Sembrerebbe di no: la costruzione di questa città prenderà il via nel 2007 in Danimarca ma il luogo esatto è ancora da decidere.

Pensate che sia un progetto visionario che in fondo non vi riguarda? Forse è utile ricordare che nel 2023 la popolazione mondiale dovrebbe aumentare di circa il 24% e il numero di autovetture presenti sul territorio globale crescerà del 50%. La produzione di petrolio necessaria a soddisfare una tendenza di questo tipo dovrebbe quindi salire del 66%. Uno scenario che inevitabilmente imporrà delle scelte.

H2PIA è un esempio di quelle che si definiscono città sostenibili, ovvero luoghi destinati ad assicurare un benessere bilanciato fra consumo e inquinamento, e basa il suo funzionamento sul combustibile del futuro: l'idrogeno. La sua applicazione più diretta avviene tramite le celle a combustibile, dall'inglese fuel-cell, o pile combustibili, dispositivi elettrochimici che permettono di ottenere elettricità da idrogeno ed ossigeno senza nessun processo di combustione termica. Gli unici sottoprodotti del processo sono acqua e calore.L'intera struttura di H2PIA funziona attraverso le pile combustibili consentendo così di ridurre le emissioni di anidride carbonica, di sopperire alla crescente crisi del petrolio, al conseguente e vertiginoso aumento dei prezzi e di arginare le lobby delle nazioni che lo producono. Le celle a combustibile esistono già a partire dagli anni Novanta e vengono utilizzate nei sistemi di riscaldamento, ecco perché la sfida di H2PIA non sembra poi così utopistica.

Il progetto prevede la realizzazione di un'intera comunità urbana - composta da abitazioni, uffici, negozi ed automobili - abitata da cittadini comuni che hanno scelto di vivere in una società non inquinata. Le infrastrutture saranno concepite e costruite in una nuova formula per permettere alla migliore tradizione architettonica di abbracciare le esigenze che le tecnologie ad idrogeno comportano.

Ecco spiegato perché H2PIA non ha proprio la struttura di una città ordinaria. Si compone infatti di diverse unità e nuclei abitativi. Il centro nevralgico della città è H2PIA Public. Immediatamente fuori dal centro urbano vengono posizionati pannelli solari e turbine a vento che forniscono energia ed idrogeno per la città. L'energia rinnovabile, solare ed eolica, viene distribuita direttamente agli abitanti. Quella in eccesso viene immagazzinata per essere poi trasformata in idrogeno quando sole e vento scarseggiano. Public è proprio il luogo dove avviene questa trasformazione, è lo svincolo per l'acquisto, la produzione e la distribuzione di idrogeno ed energia. Contiene una centrale di riscaldamento combinato e un impianto di produzione elettrica fatto di celle a combustibile. Qui è possibile anche fare il pieno di idrogeno per le automobili che sfruttano l'impianto a fuel cell. Altro luogo importante della città è H2PIA Share dove si trovano negozi, uffici pubblici e aree di ricreazione. Rappresenta il borgo della città, il villaggio commerciale.

Per quanto riguarda le zone residenziali queste vengono divise in tre categorie a seconda delle esigenze degli abitanti: Villa Unplugged, letteralmente abitazione staccata, è destinata alle famiglie che amano la libertà e la versatilità. La casa non è allacciata alla centrale elettrica cittadina, sono gli stessi abitanti a gestire la produzione d'idrogeno destinato al riscaldamento domestico e all'alimentazione delle automobili. Il nucleo abitativo si trova in campagna per permettere di sfruttare la natura e gli spazi aperti.

Succede il contrario ai residenti di Villa Plugged, che non devono preoccuparsi della produzione di energia dato che possono sfruttare al 100% quella prodotta dalla centrale situata in H2PIA Public. Gli abitanti di Plugged sono prevalentemente giovani.

La terza e ultima soluzione abitativa è Villa Hybrid che, come dice il nome, è la fusione delle due proposte precedenti. I residenti di Hybrid possono scegliere di produrre autonomamente la propria energia o di connettersi alla rete centrale. Le abitazioni sono lussuose, panoramiche e destinate a famiglie benestanti che utilizzano prevalentemente auto ad idrogeno che, anche da ferme, producono idrogeno che inviano alla centrale tramite dei condotti. Per questo Villa Hybrid può garantire riserve di energia all'intera città in caso di bisogno.

Dietro al progetto di H2PIA si nasconde un team di giovani aziende e di istituzioni danesi che condivide una visione comune di società. Una società basata sul principio di libertà, dove gli abitanti non dipendano dal petrolio, e si servano di energia pulita, ovvero l'idrogeno è prodotto da sole e vento. Una società dove prevalga la creatività, in cui pubblico e privato sperimentano soluzioni ecologiche. H2PIA è un progetto che cerca di espandersi rapidamente verso un panorama internazionale, cercando di abbracciare l'intenzione dichiarata dai paesi industrializzati di muoversi verso la cosiddetta economia dell'idrogeno. Una missione decisamente difficile, se non impossibile. Loro intanto ci provano.

martedì, maggio 23, 2006

Adesso ti buco il pallone


I mondiali in Germania non potevano cominciare in un'atmosfera più triste e surreale, con il sistema-calcio in una vorticosa crisi di credibilità con un bubbone che è esploso, qualcosa che tutti sapevano ma nessuno diceva.
Inutile dire che anche la nostra amata Roma verrà coinvolta, tireranno fuori le plusvalenze dei vari Gurenko, Blasi etc etc...
Anche se il mondo del pallone giammai è stato pulito, sicuramente una spinta verso il fango c'è stata con l'esplosione dei diritti televisivi con montagne di soldi versati nelle casse dei club più ricchi, allargando il gap tra il tris nordico Juve-Milan-Inter e il resto d'Italia.
credo che il primo passo che debba essere fatto sia quello di assicurare una mutualità dei proventi dei diritti sportivi, garantendo con l'innesto dei play off anche una certa meritocrazia (i club che arrivano fino in fondo vincendo sul campo avrebbero introiti maggiori giocando più partite e di maggiore importanza).
Dal momento che non credo che tali manovre verranno attuate, almeno a breve, non mi resta che invitare tutti a boicottare Sky, Mediaset e le televisioni che hanno reso (ancora più) marcio il nostro amatissimo sport.
Qui faccio mea culpa, non andando allo stadio da un lontano Roma-Verona (2002 mi sembra), ma mi propongo di tornare allo stadio e spegnere SKY-MEDIASET-LA7.
Fatelo anche voi, ridiamo al nostro sport preferito quel sapore che sembra perduto!

lunedì, maggio 15, 2006

domenica, maggio 14, 2006

venerdì, maggio 12, 2006

"Navigando" il centro storico


Grazie alla tecnologia wimax, ultimo derivato della tecnologia wi-fi, è possibile garantire la connessione internet a chiunque si trovi nel centro storico.
la mia idea è di creare un portale web a cui si collegheranno cittadini e turisti, sul quale poter avere direttamente informazioni sui servizi del municipio, su negozi dove fare acquisti, informazioni su monumenti e luoghi storici, il tutto finanziato dai negozi e dai privati che vorranno pubblicizzarsi su questo nuovo mezzo per il 1 municipio.
Non ci sarà bisogno bisogno di andare in un internet point, non ci sarà bisogno di alcun filo, ma accendendo il proprio portatile dotato di wireless (per intenderci, tutti gli ultimi portatili con intel Centrino ne sono dotati di serie) si sarà con un clic catapultati in questo nuovo mondo ricco di occasioni per la nostra città.
Ho già valutato la fattibilità dell'opera con un docente di Tecnologie dell'Informazione della London School of Economics: Internet gratis, dovunque e senza fili non è un sogno!
Portiamoci all'avanguardia, e superiamo le altre città europee nella sfida verso il 3000!

Per maggiori info: http://it.wikipedia.org/wiki/WiMAX

Il sanpietrino, croce e delizia di Roma

Simbolo di Roma, il sanpietrino è forse il miglior significante dell’evoluzione di Roma negli ultimi secoli.

Cornice romantica di passeggiate nella Storia e trappola diabolica per le due ruote nei giorni di pioggia.
Il mio proposito è quello di sostituirlo nelle strade di scorrimento del traffico, e di curarlo e mantenerlo nelle piazze storiche e nelle isole pedonali.
Ditemi la vostra opinione, e aggiungete dove opportuno le zone dove ritenete che debba essere sostituito o dove invece sarebbe bello vederlo.

mercoledì, maggio 10, 2006

La fotografia della settimana


mandatemi vostre fotografie significative del centro di Roma, le più belle le pubblicherò con piacere! L'"onore" :) della prima uscita va al mio caro amico Claudio Caggiano, che ringrazio anche per l'aiuto che mi sta dando in questa avventura.

A Val Melaina 204 box

Conclusa la sistemazione dell’area in cui si trovava il mercato di Val Melaina. Ieri, a pochi mesi di distanza dall’apertura della piazza, è stato inaugurato anche il parcheggio interrato per 204 auto disposte su due livelli. «Si tratta di box dedicati ai residenti che posseggono un appartamento – dice Fabrizio Panecaldo, consigliere delegato al Piano Urbano Parcheggi – In altri casi, quando per esempio ci si è trovati di fronte ad una ricollocazione di interventi progettati in alcune aree di Roma, abbiamo potuto interpretare la legge Tognoli in maniera estensiva, dotando i parcheggi da realizzare anche di posti a rotazione. A Val Melaina, il parking di via Scarpanto, progetto di vecchia data, non ha dovuto subire variazioni, quindi niente rotazione». «In altri casi, come a piazza Cavour, dei 350 posti realizzati, 250 sono stati indirizzati alla rotazione – continua il consigliere – Serve un potere decisionale diverso, serve che dal governo centrale si doti Roma di poteri commissariali su traffico e viabilità, come è stato fatto in altre città. Roma invece deve andare avanti con regole che possono andare bene per un paesino di 300 anime. Comunque, in questi cinque anni siamo stati capaci di realizzare 11.600 posti auto in 99 cantieri; una 40 sono ancora aperti e 15.000 posti sono ai nastri di partenza. Abbiamo lavorato sui tempi dei cantieri, utilizzando il sistema ‘Top Down’: l’area del cantiere viene perimetrata con paletti in cemento infissi nel terreno; sopra si stende un solettone di cemento, mentre sotto si scava. In superficie si restituisce presto l’area alla città, dando sottoterra il tempo giusto per realizzare i parcheggi. Questi poi non possono essere venduti dai concessionari se prima non sono state ultimate le sistemazioni esterne previste dalle convenzioni». Con i soldi derivanti dalla realizzazione del parking di via Scarpanto, si sistemerà a parco l’area verde Inpdap che sorge sulla collinetta vicina. Entro metà giugno i box del parcheggio saranno tutti consegnati ai proprietari.
fonte: www.iltempo.it

martedì, maggio 09, 2006

domenica, maggio 07, 2006

Aperitivo alla Lutece!

Invito tutti a festeggiare la mia candidatura lunedi 8 maggio alle 19 e 30 a Piazza di Montevecchio, al wine bar Societè Lutece, accorrette numerosi!! ci sarà anche l'On. Fabrizio Panecaldo (nell'immagine a sinistra), candidato al Comune di Roma: è un mio caro amico, invito tutti a votarlo! Vi aspetto!

Veltroni presenta il programma 2006-2011


Crescita economica, inclusione sociale, potenziamento del sistema infrastrutturale, lotta al precariato, con misure sempre più orientate all'ampliamento del welfare, soprattutto per le coppie, le donne, i bambini ed i giovani. Sono queste le linee guida del programma per l'amministrazione di Roma nel 2006-2011 presentato questa mattina, presso la Città del gusto, dal sindaco capitolino uscente Walter Veltroni. Illustrando i trenta punti raccolti nelle 36 pagine del programma Veltroni ha detto che ''non sono il libro dei sogni, ma sono le cose che abbiamo già fatto e che proponiamo sulla base della loro effettiva fattibilita'''. Tra le novità presentate stamane vi sono la realizzazione della Città dei bambini negli spazi dell'ex Fiera di Roma e che ospiterà, ha spiegato il sindaco, ''aree gioco, ludoteche e complessi residenziali per famiglie con bambini'' e del parco del cinema a Castel Romano, ''progetto al quale - ha aggiunto Veltroni - stiamo lavorando con Luigi Abete e che costituirà un ulteriore fattore per lo sviluppo del turismo a Roma''.

Sul fronte delle politiche abitative il sindaco ha ricordato la vendita del patrimonio immobiliare del Comune di Roma, i cui ricavati serviranno per realizzare 20.000 nuovi alloggi di edilizia sociale, e che avverra', ha sottolineato Veltroni, ''su base volontaria, differentemente da quanto accaduto con le cartolarizzazioni e permetterà a chi non vorra' acquistare di rimanere in affitto'', accanto alla riduzione dell'Ici dal 4,9 al 4,7 per mille e ai mutui agevolati per giovani. Tra le soluzioni in programma relative alla mobilità vi sono l'aumento di 10 milioni di Km/vettura in più nelle periferie e la pedonalizzazione completa del centro storico, obiettivo quest'ultimo che ''sarà completato - ha spiegato il sindaco - solo con la realizzazione delle linee della metro C e D'', mentre ''entro il 2011 si procederà ad una progressiva pedonalizzazione con la chiusura, entro due anni, del Tridente''.

Veltroni ha inoltre annunciato ''l'aumento del pagamento per i permessi alle auto blu'', che attualmente ammontano a 330 euro circa. Gli obiettivi relativi alle politiche sociali riguardano l'aumento dei posti negli asili nido di 7 mila unita', il proseguimento dell'abbattimento delle barriere achitettoniche e delle liste d'attesa per i disabili, l'introduzione di un incentivo alla stabilizzazione dell'occupazione nelle gare bandite dal Comune per contrastare il fenomeno del lavoro precario, l'assistenza gratuita agli anziani non autosufficienti con più di 75 anni, la presenza del 50% di donne nei cda e nei collegi sindacali delle aziende partecipate ed il rafforzamento della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo. Al termine della presentazione Veltroni ha aggiunto un trentunesimo punto del programma relativo al proseguimento del ''lavoro di chiusura dei campi nomadi'', con la possibilità di realizzare campi d'accoglienza fuori della Capitale in accordo con la Giunta regionale guidata da Piero Marrazzo.

venerdì, maggio 05, 2006

Trasporti, il futuro guarda al NordEuropa

E’ necessaria a parer mio la sostituzione dei cordoli nelle strade con i dischi, più sicuri per i mezzi. Più vigili per strada e meno negli uffici (ottima in questo senso la decisione presa da Veltroni per l’assunzione di 1500 nuove unità).
Incentivare il trasporto pubblico e scoraggiare l’uso personale dell’automobile: a tal fine propongo l’allargamento della fascia oraria Ztl fino alle 20 (attualmente è alle 18), e lo studio sul modello di Londra di una “decongestion charge”, ossia il pedaggio a pagamento per le auto dei non residenti.
Sempre a Londra, nei mezzi pubblici si paga la corsa direttamente al conducente: in chiave futura, mi sembra una buona ricetta per scoraggiare gran parte di chi considera “poco intelligente” non acquistare il biglietto.
A parer mio bisogna incentivare anche l’uso dei mezzi cosiddetti alternativi: l’esempio di Copenaghen, già nel blog affrontato con il posto sulle smart bikes, è un buon primo passo da compiere.

Angelo Mai, quale futuro?

Sembra essere ormai definitiva la decisione di chiudere l’Angelo Mai, “centro sociale” nato qualche mese fa nel rione Monti, in via degli Zingari.
Queste sono questioni che generano in me sconforto e rabbia: ho avuto modo di conoscere qualcuno dei ragazzi dell’Angelo Mai, ragazzi per bene, che hanno dato vita a un centro dove si fa la Cultura “con la C maiuscola”: musica, spettacoli, e inoltre una ciclofficina a disposizione di tutti.
Un mio amico per la sua bicicletta vecchia e “scassata” ha ricevuto assistenza, qualche consiglio prezioso e numerosi ricambi, come si dice da noi AGGRATISE.
Inoltre mai un euro è stato chiesto ai visitatori dell’Angelo, e l’ultimo bellissimo spettacolo che li ho visto, nelle bellissime “catacombe” del centro, mi è costato l’enormità di 2 euro e 50!
E’ davvero questa l’illegalità che va combattuta? O forse c’è una scelta prettamente politica sotto?
Dubito che non si possa trovare una soluzione migliore per lo spostamento del Viscontino di Via IV novembre.
L’Angelo Mai ha portato solo sorrisi al rione Monti, la zona dove sono nato e che più di ogni altra forse amo, e soprattutto, per una serata tra amici e musica non hai mai scucito un soldo!
… O devono essere sempre i più deboli a pagare?

mercoledì, maggio 03, 2006

Biblioteche protagoniste


Le biblioteche di Roma devono diventare il cuore pulsante della diffusione della cultura nel centro storico: riterrei opportuno intensificare gli aiuti nei loro confronti, fino a convertirle in centri culturali polifunzionali, aprendole a conferenze, incontri e mostre che possono essere organizzate direttamente dai giovani, incentivandoli con stage senza remunerazione ma che possono fruttare crediti formativi per l’Università.
Per questo serve collaborazione con gli atenei che devono diventare in questo caso la vera palestra verso il mondo del lavoro.
Piccola critica nei confronti della gestione Lobefaro: ha da poco riaperto la biblioteca dell'Orologio (biblioteca pubblica dal 1938), nell'omonima piazza, ma non sarà più a disposizione dei ragazzi per studiare, "ridotta" a Casa delle Letterature... sento molti ragazzi che si lamentano per non poter più studiare nel bellissimo chiostro del Borromini, sono con loro!

Salviamo Campo!


Quella che è da anni la piazza più frequentata dai giovani romani, e che io ho stesso ho frequentato la sera per anni, rischia il degrado per pochi delinquenti che la prendono come palcoscenico per esibire la propria stupidità.
Ho visto ottimamente il divieto di vendere birre e bevande in bottiglia, ma credo vada assolutamente esteso alla totalità del centro storico, altrimenti sarà molto semplice acquistare una bottiglia di birra nelle vie vicine per poi andare a bersela nella storica “Campo”.
Purtroppo non basterà neanche questo, ma è sicuramente la prima decisione da adottare.
Il problema principale è sicuramente di educazione, il malessere giovanile non si cura solo con ordinanze ma con un’opera di sensibilizzazione che deve essere assolutamente efficace e capillare sul territorio e nelle scuole.
Gli adolescenti non hanno la minima idea dei danni che causa l’eccesso di alcolici e stupefacenti: una serie di iniziative nelle scuole è indispensabile.

Veltroni apre la campagna elettorale per la rielezione a Sindaco


Giovedì 4 maggio, alla Fiera di Roma (Palafiera, ingresso da Via dell'Arcadia 40), appuntamento con Walter Veltroni per l'avvio ufficiale della campagna elettorale per la rielezione a Sindaco di Roma.Aperta da un intervento di Maria Pia Garavaglia, la convention ha in programma le brevi testimonianze di protagonisti del volontariato, delle imprese, della società civile che in prima persona hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo del “modello“ Roma. A seguire l’intervento di Walter Veltroni. Musica, foto e video faranno da cornice all’iniziativa elettorale. Io ci sarò, siete ovviamente tutti invitati.


Smart bikes, un sogno possibile

Quello delle smart bikes, o biciclette condivise, è un sogno che prende forma negli anni '90 a Copenhagen: 2.200 biciclette messe a disposizione gratuitamente dal comune, per gli spostamenti di turisti e residenti all'interno della città.
L'idea raggiunge il successo in poco tempo, e viene seguita da città come Berlino (progetto "Call a bike"), Lione ("Velov") e Vienna ("CityBikeWien"), fino ad arrivare in Italia, con interessati i comuni di Cuneo, Reggio Emilia e Parma.
Sicuramente Roma è una realtà enormemente più grande dei centri sopra citati, forse c'è il rischio di imbattersi in qualche "furbetto" in più, ma sono sicuro che il 1 Municipio della Capitale può accettare questa sfida!

martedì, maggio 02, 2006

Benvenuti!

Gioia. Curiosità. Fiducia. Sono queste le sensazioni principali che vivo scrivendo le mie prime parole da candidato nel 1 municipio di Roma.
In pochi chilometri quadrati riposa la memoria di un passato senza pari, e al tempo stesso pulsa vitale la linfa di un mondo di idee e di valori da trasmettere per il domani.
Queste idee hanno il nome di migliaia di persone che si trovano a vivere in una realtà cittadina originale e particolare: il nostro centro conta più di 2500 anni, ma sembra a volte di doverlo curare e trattare come un cucciolo di pochi mesi.
Tante sono infatti le cure di cui necessita, attenzioni che vanno dalla manutenzione degli impareggiabili beni artistici a una vivibilità a volte difficile da raggiungere.
E’ per questo che ho deciso di aprire questo blog: raccogliere le idee, i pareri delle centinaia di giovani che, come me, vivono quotidianamente questa realtà, affinchè il nostro contributo possa trovare la ricetta giusta, quell’equilibro tra conservazione e trasformazione, tra passato, presente e futuro delle bellezze che ci circondano.